Merano - Piccole
storie di degrado urbano in Via Manzoni. Casi ambientali non
eclatanti come quelli raccontati nei giorni scorsi - le
problematiche relative alla bonifica dell’area ex gas, i rifiuti
pericolosi abbandonati nei pressi del Valsura, la zona della
confluenza usata come discarica - ma che toccano i cittadini da
vicino e nella loro quotidianità. Due, in particolare, le aree
interessate, la prima in corrispondenza di ponte Rezia, la seconda
al passaggio a livello presso il ponte di ferro.
Le proteste dei residenti nelle vicinanze di ponte Rezia erano
giunte a bussare alle porte del Comune: all’incrocio fra via
Petrarca e via Manzoni s’apre un triangolo non edificato che viene
utilizzato come discarica abusiva. L’area è abbandonata a se stessa,
i rifiuti si annidano fra una selva di piante di cui nessuno si
prende cura, habitat naturale per sgraditi “ospiti”. Ambasciatrice
delle lamentele, lo scorso febbraio, era stata Loredana Vincenzi,
rappresentante di An in consiglio, che in un’interrogazione
domandava se l’amministrazione intendesse far ripulire la zona in
questione.
La risposta s’è fatta attendere, ed è giunta pochi giorni fa, dopo
che su queste pagine erano apparse alcune righe che parlavano della
vicenda. Da via Portici comunicano che è tutto a posto: l’area in
questione viene periodicamente controllata dal personale
dell’Ufficio ecologia, e l’ultima pulizia è stata effettuata dal
proprietario nel mese di gennaio su intimazione del Comune. La
realtà evidenzia invece uno stato di cose differente, e la pazienza
di chi abita nei cortili limitrofi al terreno “incriminato” comincia
a esaurirsi. Non molto tempo fa, per esempio, un inquilino della
zona ha dovuto fare i conti con un serpente che, durante
un’escursione fuori porta, aveva pensato bene di soggiornare nella
sua automobile.
Qualche centinaio di metri più avanti, altra situazione sgradevole.
All’altezza del passaggio a livello del ponte di ferro, sul lato di
via Manzoni, ad attendere il passaggio del treno a fianco di pedoni
e ciclisti, compaiono sovente anche i ratti. I quali vengono
attratti come mosche al miele dai rifiuti che sovente vengono
lasciati al di fuori delle campane dell’isola ecologica adiacente.
Per altro, gli spiacevoli incontri ravvicinati presso le sbarre
rappresentano la vetrina di una situazione che ciclicamente diviene
precaria, dal punto di vista della pulizia, lungo il tratto di
binari che corrono limitrofi a via Verande.