Rassegna stampa

ALTO ADIGE, 28 ott 2008
 

L'EXPLOIT

BOLZANO. L’unico vero vincitore nel centrodestra è Donato Seppi, che in una consultazione caratterizzata da un calo nell’affluenza alle urne è riuscito non solo a confermare il seggio in consiglio provinciale ma anche ad incrementare le sue preferenze personali da 2.214 a 2.736 ed a trascinare Unitalia da 4.499 a 5.688 voti, con un incremento di preferenze vicino al trenta per cento (+0,4% su scala provinciale). A vincere è stata la sua coerenza, che sommata alla litigiosità degli altri partiti di centrodestra ha fatto il resto. «Non è stato un successo personale - sottolinea Seppi pochi istanti dopo aver avuto la conferma della rielezione - ma di un movimento unito, compatto, quasi granitico. Erano in molti, alla vigilia, a darci per spacciati, ma avevano fatto i conti senza l’oste. La nostra vittoria è la vittoria di via Sassari, piazza Don Bosco, via Resia, non certo della borghesia del centro. Sappiamo stare tra la gente e interpretare le esigenze della gente». Seppi è un fiume in piena e rimarca con i numeri il successo della sua squadra. «Luigi Schiatti ha ottenuto 682 voti, poco meno del doppio rispetto a cinque anni fa. La meranese Loredana Vincenzi ha più che quadruplicato le sue preferenze, ad ulteriore riprova che nei centri più grandi abbiamo lavorato bene. Ora dovremo cercare di impegnarci a fondo anche in periferia. Sono andati oltre i duecento voti anche Gianfranco Piccolin e Giancarlo Casagrande. Con questi voti, se si fosse votato per le comunali, avremmo ottenuto quattro consiglieri nel capoluogo e avremmo iniziato a far sentire la nostra voce anche in riva al Passirio. E per quanto attiene Bolzano, per essere più chiari, siamo diventati il quarto partito alle spalle di Pdl, Svp e Pd». Secondo Seppi a rivelarsi vincente è stato anche l’entusiasmo dei molti giovani iscritti al partito. «Ci hanno creduto tanto quanto la vecchia guardia e sono riusciti a fare proseliti fra i loro coetanei, che hanno premiato la nostra credibilità. A differenza di altri non abbiamo maschere». Il leader di Unitalia si fa più serio non appena si inizia a parlare delle altre forze di centrodestra. «Per il Pdl è stata una Caporetto su tutta la linea. In particolare Alleanza Nazionale dovrà meditare a lungo sul suo modo di agire nel periodo pre-elettorale. Non hanno certo pagato le divisioni interne e soprattutto l’atteggiamento tenuto nei confronti del nostro movimento politico. Minniti è rimasto in consiglio provinciale ma ha perso oltre mille voti, mentre Sigismondi è addirittura fuori dai giochi». Seppi è decisamente più tenero, invece, con Forza Italia. «Michaela Biancofiore ha fatto campagna elettorale in modo coerente e, alla fine, ha rischiato anche di mettere in dubbio la leadership di Urzì. Ottimo, a mio modo di vedere, anche il risultato di Maurizio Vezzali, specie se si tiene conto del fatto che non era nemmeno un semplice consigliere comunale». Seppi è sicuro che, a questo punto, all’interno del centrodestra, si aprirà una nuova fase, di confronto a 360 gradi, senza sconti per nessuno. «E questo nuovo corso non potrà certamente permettersi il lusso di fare a meno di Unitalia, l’unico movimento che ha dimostrato di avere ancora la bussola e di essere legato al suo elettorato».


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