Rassegna stampa

ALTO ADIGE, 19 ago 2008
 

Vigilesse con pochi gradi e obiettori con la pistola

MERANO. C'è differenza di trattamento fra i vigili in gonnella e i colleghi uomini? Il curioso interrogativo, che riporterebbe in primo piano la questione delle pari opportunità, si è insinuato nella mente di Loredana Vincenzi, consigliere comunale di Unitalia, notando come alcuni vigili assunti da poco avrebbero ottenuto alcuni avanzamenti a discapito delle loro colleghe donne. "Se così fosse - insiste la Vincenzi - saremmo davanti all'ennesima ingiustizia". Da qua l'interrogazione per sapere quanti sono i vigili e le vigilesse in organico, le loro date di assunzione e mansioni, le qualifiche e il grado conseguente relativo. Sempre Loredana Vincenzi, ancora una volta con i vigili urbani al centro dell'attenzione, ha presentato una ulteriore interrogazione. In questo frangente la consigliere comunale si rifà alla legge nazionale riguardante gli obiettori di coscienza, che sancisce che queste persone non possano ottenere porto d'armi. "Da qualche anno - obietta l'esponente di Unitalia - i vigili sono stati dotati di pistola, ma sembrerebbe che fra questi ci siano anche persone che si siano dichiarate, a suo tempo, obiettori di coscienza". Da qua la richiesta di sapere se nell'organico della polizia municipale vi siano effettivamente persone dichiaratesi a suo tempo obiettori di coscienza, i nomi delle suddette persone, quali i motivi che hanno spinto gli organi competenti a rilasciare il porto d'armi a persone che non potrebbero esserne in possesso, se effettivamente esistessero i casi sopra citati, come l'amministrazione intende intervenire in merito.


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