Rassegna stampa

ALTO ADIGE, 21 aprile 2008


An e il Pdl sempre più lacerati anche in città

Vincenzi: «Pensiamo alla comunità italiana non solo alle poltrone»

MERANO. Ieri il consigliere provinciale Mauro Minniti a proposito della flessione elettorale segnata dal Pdl parlava di “calo fisiologico per lo scarso tempo a disposizione per un progetto da quale comunque non si torna indietro”. Non la pensa nel medesimo modo Loredana Vincenzi, dirigente provinciale e coordinatrice comunale di An che non esita a calare pesanti critiche.
«Durante l’ultima settimana si sono sentite solamente voci - sostiene Vincenzi - che dichiaravano che il risultato negativo del Pdl era dovuto al poco tempo a disposizione di An e FI per spiegare agli elettori il grande progetto che si voleva seguire. Chiariamo alcuni punti: primo non è democratico imporre all’elettorato dell’Alto Adige una persona che segue una linea opposta a quella premiata al congresso di An del febbraio 2007 ed un’altra che nulla conosce della nostra regione se non le montagne sulle quali probabilmente si è allenata. Secondo il risultato negativo ottenuto per quanto riguarda Merano non è affatto un fattore fisiologico, oppure una carenza di tempo per spiegare agli elettori chissà quale alchimia, bensì l’intelligenza degli elettori che hanno invece ben capito che “prestando” il fianco alla Svp non si arriva da nessuna parte, si svende solamente il gruppo linguistico italiano ad una forza politica come l’Svp che non ha mai fatto una netta apertura al centrodestra, ma che si è servita di alcune persone, consapevole del calo di voti al quale andava incontro, per indebolire i partiti come An e Forza Italia. Detto questo, sono perfettamente d’accordo che debbano smettere le liti interne, ma dal dire al fare c’è una bella differenza; in un partito è giusto ed opportuno che si verifichino momenti di confronto ma sempre nel rispetto reciproco, cosa che non è accaduta durante l’ultimo esecutivo provinciale di An, durante il quale i dirigenti e i militanti sono stati offesi ed incolpati di non aver partecipato alla campagna elettorale. Cosa più falsa non poteva essere detta considerando che, a Merano, sono stati organizzati ogni sabato, ed in alcuni fine settimana anche la domenica, gazebo in piazza del Grano al quale però qualcuno ha ritenuto opportuno non presentarsi certo ormai della sua rielezione. Queste sono le vere motivazioni che hanno fatto in modo che il Pdl non avesse il risultato che si sperava. Ultimo punto, ma non ultimo per importanza, la volontà in sede romana di voler sciogliere An e di conseguenza cancellare per sempre il simbolo che ha caratterizzato molti anni della politica sia nazionale che provinciale; io stessa sono contraria a questa soluzione, ma purtroppo le decisioni vengono prese solamente in ambito nazionale e quindi senza diritto di replica. Ribadisco il fatto che la linea reputata vincente dagli iscritti al congresso di An nel 2007 è l’unica da seguire senza più liti! Lavoriamo veramente per la comunità italiana e non solo per le poltrone!»
 


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