ALTO ADIGE, 8 settembre 2007
Cancellati i dubbi
sollevati da una interrogazione della consigliera Loredana Vincenzi
di Alleanza nazionale
Servizi cimiteriali più accoglienti
Cella frigo a norma e spazi per il personale dipendente
ristrutturati
MERANO. Il servizio di accoglienza e deposito delle salme al
cimitero di Via San Giuseppe, in attesa di poter celebrare il
funerale, è a norma e garantisce la massima sicurezza sul fronte
sanitario. A sostenerlo è l'amministrazione comunale che si appresta
a rispondere a due interrogazioni presentate nei giorni scorsi dalla
consigliera comunale Loredana Vincenzi di An. La consigliera aveva
messo in dubbio la regolarità della cella frigo dove vengono
depositate provvisoriamente le salme e la legittimità di una sala
pausa/cucina realizzata spendendo denaro pubblico.
I servizi cimiteriali di Via San Giuseppe annoverano, tra le varie
incombenze, a cui devono ottemperare, anche quella di trattenere le
salme in attesa della celebrazione del funerale. La cella frigo, di
cui è dotato il cimitero, è regolarmente in servizio da marzo a
settembre e ha una capienza massima di 8 posti. Si tratta di una
stanza piastrellata dotata di un impianto di refrigerazione che
viene sottoposto a controlli e pulizie periodiche all'interno della
quale le bare sostano su carrelli in acciaio. «Impensabile solo
pensare di poter lavorare fuori norma - sostiene Manuela Simonato -
la responsabile dei servizi cimiteriali - visto che quotidianamente
i nostri locali sono visitati dall'ufficiale sanitario e dai medici
e periti che eseguono visite necroscopiche sulle salme». La
necessità di avere una cella frigo è dettata anche dal fatto che il
cimitero di Merano funge da punto di raccolta delle salme in attesa
di funerale di tutto il Burgraviato. La cella in funzione in Via San
Giuseppe è l'unica assieme alla struttura esistente all'ospedale.
Oltre alla cella frigo il cimitero offre una serie di spazi dove le
bare sostano in attesa del trasferimento o del funerale, luoghi che
vengono messi anche a disposizione dei parenti. Si tratta comunque
di spazi dotati di impianti di aerazione.
L'interrogazione di Alleanza nazionale aveva sollevato dubbi anche
sulla presenza di uno spazio mensa all'interno dell'area riservata
ai dipendenti. «Nel 2001 è stato portato a termine - sostengono
Manuela Simonato e Heinrich Tolpeit, custode del cimitero - un
lavoro di sistemazione degli spazi interni nel complesso centrale
del cimitero. In quella occasione sono anche stati migliorati gli
spazi a disposizione del personale». In tutto il servizio
cimiteriale funziona grazie alla presenza di 7 operai e di due
impiegati. La particolare attività svolta dal personale ha richiesto
la creazione di spogliatoi doppi, docce e una zona ricreativa,
ovvero una stanza dotata di una cucina semplice ma funzionale,
stanza che viene anche utilizzata per svolgere riunioni. Uno spazio
che d'inverno serve agli operai per riscaldarsi o in estate per
ristorarsi e per trascorrere i pochi minuti di pausa a disposizione.
Loredana Vincenzi con la sua interrogazione aveva individuato nella
cucina uno sperpero di denaro pubblico.
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