ALTO ADIGE, 03 MAGGIO 2007
Quote rosa nei cda, protesta trasversale
Sei consigliere chiedono il rispetto dello statuto
Bolzano e Laives costringono la giunta a portare in consiglio le
nomine relative alla Sasa
MERANO. Le nomine dei membri dei consigli d’amministrazione nelle
società a partecipazione comunale decise dal sindaco Günther Januth
finiscono sul tavolo del comitato pari opportunità della Provincia e
del responsabile della ripartizione enti locali della Regione. Le
sei donne elette nei partiti di opposizione compatte chiedono il
rispetto dello statuto. Il primo cittadino rinvia ogni commento
sulla protesta della minoranza che ha deciso di disertare il
consiglio comunale e annuncia che le nomine dell’esecutivo Sasa,
composto da 10 membri, saranno discusse in aula nella seduta
prevista per la metà del mese.
Quella di portare in consiglio comunale le nomine del nuovo
consiglio d’amministrazione della società di gestione del trasporto
pubblico, pare essere per Merano una scelta obbligata e indotta
dagli altri due soci. Bolzano e Laives hanno scelto che l’argomento
nomine deva essere affrontato in aula. Per la stessa società, la
Sasa, Merano non potrà fare diversamente. Dei dieci consiglieri (il
numero non sarà ridotto nonostante le disposizioni della legge
Bersani) cinque spettano a Bolzano, due a Laives e tre a Merano. I
tre rappresentanti locali uscenti sono Romano Cavini, Herbert
Torggler (entrambi assessori ombra della giunta Januth) e Bruno
Montali. Se in consiglio dovesse passare la linea della maggioranza
l’unico ad essere sostituito dovrebbe essere Montali (3 anni fa
proposto dai Verdi). Al suo posto la Margherita ha indicato il
consigliere comunale Enrico Pierotti. La votazione in consiglio
comunale però potrebbe creare grattacapi imprevisti per la giunta,
visto che la maggioranza non ha i numeri per promuovere tutti tre i
propri candidati. In attesa della prossima seduta di consiglio,
convocato per il 16 maggio, ad occupare la scena politica sono le
sei donne elette nei partiti di opposizione. Sabrina Salaris,
Loredana Vincenzi, Reinhild Campidell, Christina Herz, Klaudia Resch
e Christine Tonsern hanno deciso di abbandonare per un attimo i loro
schieramenti politici e di unirsi tutte assieme per chiedere il
rispetto dello statuto e delle pari opportunità. Nella lettera
inviata a Giuseppe Negri della ripartizione enti locali della
Regione, le consigliere chiedono di avere «l’interpretazione dello
statuto di Merano, ossia se la mancata nomina di donne nei cda delle
società di capitale partecipate dal Comune, possa palesare un
mancato rispetto delle disposizioni di legge e dello statuto
stesso». Le stesse sei rappresentanti di opposizione hanno anche
scritto una lettera all’avvocato Julia Unterberger, consigliere
provinciale e presidente del comitato pari opportunità. «In
occasione delle nomine - scrivono le sei consigliere - il sindaco di
Merano non ha designato alcuna donna. Nonostante la questione fosse
stata sollevata in aula consiliare vista la gravità politica di una
simile decisione, la maggioranza non ha voluto ritornate sui suoi
passi. La presidente della commissione comunale per la pari
opportunità non ha ritenuto opportuno convocare l’organismo durante
lo svolgimento della seduta consiliare. Si palesa una probabile
violazione dell’articolo 5 dello statuto laddove recita che il
Comune di Merano garantisce la pari opportunità tra uomini e donne e
si impegna ad attuare azioni positive a sostegno delle stesse. Con
questa segnalazione - conclude la lettera inviata a Julia
Unterberger - vogliamo sensibilizzare la commissione provinciale
pari opportunità affinché la situazione venga valutata seriamente e
seguano gli adeguati provvedimenti in merito». Contestualmente a
questa iniziativa, Alleanza nazionale ha deciso di scendere in
piazza avviando un’azione di volantinaggio tra i cittadini per
portare a loro conoscenza la situazione di difficoltà venutasi a
creare in consiglio comunale e per raccogliere le segnalazioni sui
problemi della popolazione residente. |