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INTERROGAZIONE

su parcheggio presso giardini Trauttmansdorf

 

Il numero ingente di nuovi parcheggi chiesti ed ottenuti per i giardini Trauttmansdorf, viene a creare un problema. Un’area così vasta,. Pare debba essere dotata di pozzetti di riciclaggio acque reflue i quali in caso di perdite di olio, gasolio, ecc. da parte delle vetture in sosta permettano il riciclaggio dei liquidi altamente inquinanti. Mi risulta che il parcheggio sopra indicato sia sprovvisto dei suddetti pozzetti e quindi, a quanto sembra, non a norma di legge.

 

CIO’ PREMESSO

SI INTERROGA IL SIGNOR SINDACO

E L’ASSESSORE COMPETENTE

 

per sapere:

·        se il parcheggio in premessa sia effettivamente dotato di pozzetti che permettano il riciclaggio delle acque reflue e quindi delle sostanze nocive citate;

·        in caso di risposta negativa, come si provvede, attualmente, al riciclaggio delle acque reflue.        

                                                                    

LOREDANA VINCENZI

  

Merano, 9 maggio 2008

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RISPOSTA

 

In merito a quanto in oggetto si riporta di seguito quanto comunicatoci dall'ASM in data odierna. Le seguenti precisazioni forniscono un esauriente risposta ai Suoi quesiti. Secondo la normativa in vigore, (LP 8/2002) con termine "acque reflue" si intendono sia le acque nere che quelle meteoriche di dilavamento. Le acque nere dell'intero complesso dell'orto botanico vengono inviate al depuratore di Sinigo tramite rete fognaria. In questo caso il trattamento avviene in depuratore. Per quel che riguarda le acque meteoriche e di dilavamento, i posti auto del parcheggio in questione sono realizzati in grigliato erboso, permeabile alle acque piovane. Sono presenti, lungo le corsie di manovra, alcuni pozzetti di raccolta acque che immettono nel Rio Nova in caso di eventi piovosi particolarmente intensi. Siccome le corsie di manovra hanno pendenza verso i posti auto, anche la maggior parte delle acque piovane ricadenti sulle stesse viene smaltita superficialmente sul grigliato erboso, ossia su strato di terreno organico rinverdito, come previsto dall'attuale normativa. E' da notare che la realizzazione del parcheggio risale all'inizio dell'attuale decennio, quando non erano in vigore le odierne prescrizioni sullo smaltimento delle acque piovane. La normativa attualmente in vigore, che disciplina le metologie dell'immissione di acque meteoriche e di lavaggio di aree esterne, è il DPGP 21 gennaio 2008, nr. 6 (regolamento di esecuzione della LP 8/2002 sulla tutela della acque). Secondo tale decreto, per le acque di un parcheggio come quello in oggetto, considerate come "moderatamente inquinate", qualora non sia prescritta la raccolta ed il riutilizzo e se tecnicamente possibile, è da scegliere un sistema di smaltimento di tipo superficiale "sfruttando il più possibile lo strato di terreno non saturo. Sono da adottare, di regola, sistemi di infiltrazione superficiale ed in particolare quei sistemi in cui l'infiltrazione avviene attraverso uno strato di terreno organico rinverdito (…). E' proprio tale strato che permette la depurazione naturale di eventuali sostanze inquinanti presenti nelle acque da smaltire. La normativa non parla di sistemi che consentano il riciclaggio delle sostanze nocive, e non obbliga a procedere a raccolta e riutilizzo delle acque piovane. Per concludere riteniamo quindi che il sistema di smaltimento delle acque piovane del parcheggio non sia in contrasto con nessuna normativa, ma sia addirittura in accordo con la legge che attualmente disciplina lo smaltimento delle acque piovane, nonostante progettazione e costruzione risalgano a prima dell'entrata in vigore della legge stessa.

 

 

Distintamente.

Arch. Angelica Margesin Mattuzzi

Assessora

 

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