Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Al Presidente del Consiglio Provinciale

BOLZANO


Mozione: La preoccupante fase recessiva e la conseguente perdita di posti di lavoro per i nostri concittadini non può esimerci di richiedere il rientro ai Paesi di origine degli extracomunitari presenti sul territorio che risultano disoccupati.

 


Il problema relativo alla mancanza di lavoro e alla conseguente disoccupazione per un numero sempre maggiore di residenti si fa sentire in modo evidente anche in Alto Adige. I dati ufficiali espressi dall’INPS che vede aumentata addirittura del 400% la cassa integrazione, la mobilità del 30%, la richiesta di sussidio di disoccupazione del 35% costituiscono dei segnali fortemente preoccupanti. A ciò si sommano delle prospettive drammatiche relative alla occupazione in settori trainanti come l’ edilizia – quasi ferma da tempo - l’alberghiero e il commerciale a cui si aggiunge il settore artigianale e, non ultimo per criticità, quello industriale. La politica, per confortare se stessa e l’assessorato provinciale al lavoro per giustificare l’immobilismo cronico, risponde in modo improprio e francamente incredibile con dati percentuali “3,3% di disoccupazione su un totale operativo di 200.000 lavoratori”, che non lasciano giustamente interpretare la gravità di una situazione che ha oramai superato il livello di guardia e che si prospetta, per il futuro più immediato, con serie possibilità di peggioramento.

Per risolvere la questione, o almeno per limitarne i danni, esistono proposte più o meno credibili e più o meno possibili; certo è che non possiamo più permetterci di avere sul territorio migliaia di extracomunitari quando risultassero senza lavoro, disoccupati magari da anni e comunque fruitori dei vari sussidi previsti dalle normative nazionali, provinciali e comunali. E’ quindi ora di chiedersi per quale motivo debbano rimanere sul territorio quando l’unica ragione che ne giustifica legislativamente la presenza è legata esclusivamente al lavoro preso anche atto che costituiscono oramai l’8.7% della popolazione locale e che superano del 1% la media nazionale e del 2% quella europea.

Per meglio intenderci: se i permessi di soggiorno, esclusi quelli concessi per studio e turismo, sono concessi solo per motivi di lavoro come è possibile concedere sussidi di disoccupazione a chi, se è senza lavoro, non sarebbe nemmeno autorizzato ad essere presente sul territorio?







SI INVITA IL CONSIGLIO PROVINCIALE




- A sollecitare il Governo nazionale affinchè prenda definitivamente atto che in un periodo di grave crisi economica in cui aumentano giorno dopo giorno le già alte percentuali di disoccupati, cassa integrati e di giovani alla ricerca di un lavoro risulta necessario prendere in considerazione l’eventualità di chiedere il rientro presso i Paesi di origine degli extracomunitari presenti sul territorio che risultano disoccupati e non rioccupati entro un periodo di tempo da stabilire in sede legislativa e che comunque non superi i sei mesi




Bolzano, 15 giugno 2012
                                                               

Il Consigliere provinciale di UNITALIA

Donato Seppi


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