Interrogazione

 



Al Presidente del Consiglio Provinciale

BOLZANO

 


Interrogazione: Esiste per tutti la norma che prevede un massimale contributivo del 80% sulla spesa ammessa per iniziative da prodursi all’assessorato alla Cultura o qualcuno sarebbe escluso? .


Il 14/09/2011, senza il parere della Consulta Cultura, l'Assessorato alla Cultura Italiana avrebbe concesso alla cooperativa 19 due contributi straordinari separati e questo anche in deroga ai massimali di finanziamento previsti dai vigenti criteri in ambito culturale (art.11). Il contributo concesso, relativo alla "cultura dei quartieri", sarebbe di € 41.000 . La spesa ammessa di € 49.900.

Il secondo riguarda la realizzazione di “Trailers culturali”. Contributo concesso: € 41.000. Spesa ammessa di € 46.700. L’iter sarebbe contrario alle norme vigenti che prevedono un massimale del 80% sulla spesa ammessa.

Il tutto apparentemente in doppia deroga: sul massimale concesso e sul fatto che il soggetto richiedente risulterebbe neo costituito.

Successivamente, per questi contributi, l’assessorato avrebbe abbassato la spesa ammessa, da € 49.900 a € 44.000 e da €46.700 a € 43.000, mantenendo inalterato il contributo concesso che risulta quindi molto superiore al 80% della spesa ammessa.

E’ chiaro che su tali operazioni, se non dettagliatamente chiarite, possa sorgere il sospetto che tali tipi di attività siano in realtà servizi espletati per l'assessorato (e non iniziative partite dal basso meritorie di contributi alla cultura) e che dunque dovrebbero sottostare al regime della spesa diretta e delle gare d'appalto. Rimanendo nell’ipotesi che tale iter possa avere lo scopo di “sorvolare” sulle per noi obbligatorie gare d’appalto, riteniamo che anche le norme sui contributi alla cultura possano essere state abbondantemente eluse. Infatti essendo il richiedente un soggetto neocostituito che richiedeva contributi per vari progetti, e per un totale di quasi 100.000 euro, il parere della Consulta, che apparirebbe obbligatorio, non sarebbe mai stato richiesto proprio perché la cifra, “spaccata” in due tranche, (seppure tale “divisione” possa essere giustificata da progetti diversi) sarebbe inferiore, di 100 Euro in un caso e di circa 3.000 nell’altro, ai 50.000, oltre alla soglia dei quali sarebbe stata conditio sine qua non l’approvazione della Consulta.


SI INTERROGA LA GIUNTA PROVINCIALE


- Per tutto quanto sopra esposto come giustificherebbe l'Assessore alla Cultura un tale comportamento?



 


RICHIEDESI RISPOSTA SCRITTA


Bolzano, 29 ottobre 2012
                                                               

Donato Seppi


UNITALIA


comunicati stampa

www.vincenzi-casella.it