Al Presidente del Consiglio Provinciale
BOLZANO
GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA
Interrogazione: Bolzano Capitale della Cultura: è Unitalia che “attacca sul nascere realtà associazionistiche giovani” o è Tommasini che incarica associazioni senza gara d’appalto?
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Nella Interrogazione 2942/12,
L’Assessore Tommasini asserisce che Unitalia attacchi sul nascere realtà “giovani” (composte francamente da persone che, in maggioranza, i capelli, se ancora li hanno, sono o bianchi o grigi o tinti e sulla cui giovinezza abbiamo tutti dei sereni dubbi!) e competenti e che questo costituisce una strumentalizzazione politica certamente dannosa per il gruppo italiano. Noi ribattiamo che appare l’operato dell’Assessore, il quale eluderebbe le norme vigenti sulle gare d’appalto e sulla rotazione dei fornitori e che smaccatamente favorirebbe alcuni particolari soggetti imprenditoriali a scapito di tutti gli altri a danneggiare sia il mondo imprenditoriale giovanile che lo sviluppo della cultura italiana e del suo mondo associazionistico. Azzarderemo quasi ad affermare che, in verità, non è Unitalia ad essere dannosa per la cultura del gruppo italiano – dove pretende assoluta trasparenza - ma è forse l’assessore, con questi comportamenti politici, ad essere deleterio a tutta la Comunità Italiana.
SI INTERROGA LA GIUNTA PROVINCIALE
- Non indire gare di appalto, dove fosse necessario per trasparenza e per rispetto delle normative in vigore, si può intendere un danneggiamento per “lo sviluppo della cultura italiana”?
- Affidare a cooperative neo costituite e ad associazioni, la cui capacità e professionalità non è stata confrontata con altre esistenti da decenni, compiti remunerati con cifre astronomiche è da considerarsi contro lo sviluppo associazionistico italiano o è invece la dovuta e legittima richiesta di porre tutte le associazioni sullo stesso piano nell’affidamento e nella assegnazione di lavori così importanti?
- E, ancora di più, la giustificata richiesta che il pubblico denaro venga sempre e comunque speso nei termini, fra il resto legislativamente obbligatori, di trasparenza e di equità si può considerare come atto contrario agli interessi della cultura italiana?
Bolzano, 8 aprile 2013
Donato Seppi
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