Interrogazione

 



Al Presidente del Consiglio Provinciale

BOLZANO


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Interrogazione: Bolzano Capitale della Cultura: anche il rinfresco da 50.000 Euro senza gara e finanziamento allo stato “nullo” da privati. Tutto regolare? Chiediamo risposte credibili! .

Dalla risposta alla mia Interrogazione 2998/12 si evince:

In tutto il Nord-Est gli imprenditori avrebbero versato 400.000 euro per i finanziamenti per il progetto “Capitale della Cultura” mentre in Alto Adige gli imprenditori, dopo l’evento organizzato dall’assessorato, senza gara d’appalto e costato 50.000 euro, avrebbero messo a disposizione i cortili delle proprie aziende per ospitare il disertato container giallo 19x19. Davvero convincenti gli organizzatori della manifestazione, preso atto che con i costi della stessa si poteva pagare, e risparmiare, andando a parcheggiare il container su terreni anche di privati elargendo, per il disturbo, delle somme ben più esigue ma, in questo caso, è evidente che Tommasini e il Suo staff non avrebbero avuto modo di porre in bella mostra l’iniziativa. E non solo! Riteniamo che un normale servizio di catering di prodotti tipici locali sarebbe stato facilmente e velocemente espletabile da numerosi soggetti presenti sul territorio chiamati a partecipare ad una normale gara d’appalto: l’Alto Adige primeggia nel settore della ristorazione e non avere interpellato nessun altro con la incredibile giustificazione “…..Slow food è stato ritenuto l’unico soggetto incaricabile nel breve lasso di tempo disponibile…..”, ci sembra assolutamente inaccettabile. Per lo stesso motivo si potrebbe infatti chiamarsi fuori da ogni obbligo legato ad ogni appalto pubblico dove la trasparenza e le gare che portano alla assegnazione risultano invece requisito imprescindibile! Avere quindi eluso le norme sulle gare d’appalto con giustificazioni non documentabili per l’incarico relativo all’evento lo riteniamo grave e in alcun modo giustificabile.




SI INTERROGA LA GIUNTA PROVINCIALE


- Quante aziende di catering o similari sono state interpellate, ovviamente per iscritto, per partecipare alla assegnazione della manifestazione e quante di queste avrebbero risposto, come ci sembra di interpretare dalla risposta, il “breve lasso di tempo non ci consente di partecipare alla gara”?

- Chiediamo copia di questa “eventuale” corrispondenza

- Si ritiene davvero che 50.000 Euro per un rinfresco siano una cifra equa?

- Ora che Venezia ha deciso di sottrarsi alla partecipazione di Capitale della Cultura e che, come afferma l’assessore, “molti imprenditori e rappresentanti degli enti intervenuti all’ evento” avrebbero manifestato l’intento di destinare apporti finanziari all’iniziativa “solo nel momento in cui arriverà la decisione sul territorio effettivamente assegnatario (2013)”, quale sarà il destino di detti apporti finanziari?

- E se gli imprenditori avevano quindi manifestato dei dubbi, o meglio attendevano certezze, fra il resto dimostratesi giustificatissime dopo il ritiro indolore (per Loro!) di Venezia, perché Tommasini era così sicuro di potere comunque spendere quasi un milione di euro della Provincia?

- Sperando che il tutto non sia legato all’evidente fatto che gli imprenditori elargiscono quattrini privati mentre quelli dell’assessorato sono pubblici, quali ragioni davano a Tommasini le certezze che agli imprenditori sono mancate? E se queste certezze per l’assessore c’erano, perché non erano talmente evidenti da essere spiegate, giustificate e recepite?



 




Bolzano, 8 aprile 2013
                                                               

Donato Seppi

Consigliere Provinciale UNITALIA

PS: Le interrogazioni di riferimento e le relative risposte sono ricavabili dal sito del Consiglio Provinciale

 


comunicati stampa

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