Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Comunicato stampa: La nuova legge urbanistica provinciale è un cartello di pura propaganda elettorale con fini politici ignobilmente clientelari che prevede la duplicazione dei masi.

 


Il clientelismo elettorale che emerge in modo inequivocabile nella nuova Legge urbanistica provinciale è talmente evidenziato nei passaggi che riguardano le aziende agricole da rendere necessari sforzi istituzionali enormi per rimediare in sede di discussione in Consiglio Provinciale.Uno fra i tanti: parte del comma 2, art.8, che modifica, sostituendoli, i commi 10 e 10 bis dell’ art.107 della legge Prov. 13/97.

“……..Qualora la vecchia sede del maso chiuso comprenda edifici sottoposti a vincolo di tutela dei beni culturali o risulti che esistano edifici meritevoli di tale tutela, nella nuova sede del maso, è ammessa la costruzione di un edificio “residenziale (quindi non prettamente agricolo!!) fino ad un massimo di 700 metri cubi , ……”

In pratica: se qualche agricoltore ritenesse, dimostrandone la necessità logistica, di spostare l’ attuale maso in altro sito della proprietà, e comunque in verde agricolo, lo può fare realizzando un edificio residenziale di max 1.350 mc. e, come è ovvio che sia, il vecchio maso dovrebbe essere demolito. Nel caso in cui il vecchio maso fosse sottoposto (o “verrà” sottoposto!) al vincolo dei beni culturali, lo stesso edificio tutelato rimane al suo posto e, l’agricoltore, potrà realizzarne un altro, a scopo residenziale, avente una cubatura massima di 700 mc. esonerato, fra il resto, da tutte le tassazioni urbanistiche previste per la nuova edificazione!!

Ancora più chiaro: con la scusa di un necessario?? spostamento (certamente motivato….) i masi da uno diventano miracolosamente due!!! Ecco una delle magie elettorali inventata dalla SVP per i contadini a cui ne seguono altre di non minore spessore clientelare raccolte in una serie di emendamenti, in parte ritirati in commissione ma certamente ripresentati in sede di discussione consiliare. Uno fra tutti: in adeguati locali dove è concessa la vendita al minuto di prodotti agricoli di produzione del maso si vuole rendere legittima la possibilità di commerciare anche prodotti di altra provenienza e quindi di altri agricoltori. In pratica, assieme alle mele, alle pere, alle fragole e alle albicocche di propria produzione potranno essere venduti, all’interno del maso, anche pomodori, carciofi e finocchi provenienti ad esempio dalla Calabria e dalla Sicilia. Cose francamente inaccettabili che pongono le condizioni per trasformare l’attività agricola in commerciale ed in alberghiera: infatti, ulteriori facilitazione e sgravi urbanistici per affitta camere, all’interno e all’ esterno di strutture agrituristiche, sono in previsione.

Strano che il mondo professionale alberghiero e commerciale non abbia ancora fatto sentire la sua autorevole voce. Siamo comunque certi che prossimamente ciò avverrà con la giusta veemenza, preso atto che in questa fase non è accettabile, in settori così delicati, la invenzione di ulteriore concorrenza sleale da parte di chi non è un professionista del settore e non contribuisce pariteticamente al pagamento delle tasse.

Da parte nostra denunciamo pesantemente una situazione davvero inaccettabile e politicamente esecrabile affinchè non si proceda oltre con un sistema clientelare che appare più legato, con una simile propaganda legislativa, alla elezione dei rappresentati del Bauernbund piuttosto che al rinnovo del Consiglio Provinciale in cui non votano solo i contadini ma anche tutte le altre categorie di cittadini.







Bolzano, 30 maggio 2013
                                                               

Donato Seppi

UNITALIA


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