Se vi è ancora la democrazia e quindi il bisogno di un posto nelle istituzioni per portare avanti una seria difesa degli italiani e una adeguata politica sociale che abbia ampio credito presso la popolazione e maggiore voce in capitolo in un quadro politico difficilmente gestibile e, detta posizione, viene denominata volgarmente “poltrona” da chi la ha scaldata inutilmente per anni sia a Bolzano che a Roma, dichiaro apertamente che ne ho necessità assoluta per continuare a compiere il mio compito. Non ho certamente la necessità di salvaguardare il mio status quo per ragioni economiche visto che sono in grado di dimostrare a chiunque me ne facesse richiesta che come titolare di una azienda artigiana e come contitolare di una ditta commerciale ho attenuto, prima di essere eletto consigliere provinciale, redditi ben più importanti di quanto siano gli emolumenti spettanti ad un consigliere provinciale. Il mio impegno in politica, come la nascita e la proficua vita di Unitalia testimonia, non è mai stato dettato da ragioni di “poltrona” ma solo da passione e dedizione alla mia Gente e ai miei ideali che, a differenza che per altri personaggi politici, non sono mai cambiati. Non è evidentemente possibile affermare lo stesso per tutti e, presumo, nemmeno per chi lancia ignobili accuse. Ciò detto, per chiudere già sul nascere ogni polemica con chi vorrebbe tentare di distruggere sul nascere il disegno di una riunificazione costruttiva delle forze serie del centro-destra e della Destra, dopo avere portato Alleanza Nazionale allo sfascio e avere contribuito, in questo caso si con molto impegno, ad affossare totalmente la credibilità del PDL locale, manifestando la sua presenza sempre e solo per gestire e costruire sterili e tragiche polemiche, riaffermo l’assoluta necessità di tentare di portare avanti questo disegno di unione del centro-destra e della destra locale con l’impegno e la convinzione che ci ha fino a qui contraddistinto. Con questo dichiaro anche che non mi presterò in futuro ad inutili polemiche con chi nella sua vita politica ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di “fare altro”.

Donato Seppi

UNITALIA