Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Comunicato stampa: L’ IPES non è in grado di garantire la qualità della vita all’interno del patrimonio pubblico immobiliare agli assegnatari che si comportano con educazione e civiltà.

 


Il caso di via Cagliari in cui uno sfrattato usa da settimane i corridoi della casa popolare come una latrina è solo un esempio dello scempio a cui sono soggette le proprietà pubbliche e i disagi inaccettabili a cui sono sottoposti i nostri concittadini, lavoratori, pensionati e padri di famiglia che non hanno, in tantissimi casi, una vita serena all’interno degli alloggi popolari sempre più oggetto di vandalismo da parte di chi andrebbe posto in mezzo ad una strada non domani ma subito!

Fra qualche giorno andrà in discussione una mia mozione in Consiglio Provinciale in cui si chiede che tutti gli assegnatari di alloggi IPES, o comunque di pubblica proprietà, devono essere immediatamente sfrattati, assieme ai loro famigliari, se venissero arrestati in fragranza di qualsiasi reato. Non è sopportabile che le case popolari possano essere occupate da persone che delinquono ma nemmeno, e questo è un altro tassello politico importante, da chi non conosce le più elementari regole del vivere civile o da chi, sfruttando una situazione ingiustificatamente favorevole, occupa un alloggio senza titolo, lo subaffitta, lo sovra affolla, ospita parenti e amici senza titolo. I controlli da parte dell’ IPES, ammesso che esistano, sono assolutamente insufficienti perchè non riescono a porre la parola fine a situazioni da anni denunciate e da sempre mai risolte da parte di un istituto pubblico che appare assolutamente incapace di assolvere a queste fondamentali incombenze.

Si sarebbero infatti concretizzate delle situazioni, di cui siamo in grado di fornire nome e cognome ed indirizzo degli assegnatari, di origine e provenienza extra comunitaria che:

- titolare di aziende debitrici al fisco di decine di migliaia di euro, con beni confiscati dalla Guardia di Finanza, e con seri e fondati dubbi sulla sua situazione economica, così come esposta all’IPES con copia della denuncia dei redditi, continua a risiedere in un alloggio popolare e magari a non pagare canoni di affitto

- di altro assegnatario extracomunitario che da anni avrebbe trasferito la moglie e i figli, in virtù dei quali avrebbe ottenuto l’alloggio, nel Paese di origine e, gli stessi, tornerebbero solo in estate, facendone quindi un uso come “seconda casa”. In loro assenza, verrebbero ospitati, magari con richieste di pagamento da parte dell’assegnatario, altri connazionali

- altri casi di questa natura non si contano: addirittura gli alloggi sarebbero lasciati vuoti per lunghi periodi in cui l’assegnatario e la famiglia tornano in Italia per brevi periodi sufficienti a rifare le domande di sussidio o a presentare documentazione per continuare ad occupare l’appartamento, magari ad affitto zero.

- altra situazione in cui in un alloggio assegnato ad una famiglia di cui non ci è chiaro il numero degli appartenenti, abitano, non sappiamo a quale titolo, quattordici persone. Tutte extracomunitarie.

A tutto ciò si aggiungono le solite e note famiglie di zingari con alloggi assegnati che vivono in roulotte, girano in Mercedes e non pagano affitto: questa situazione, da noi denunciata ripetutamente da almeno quindici anni non è mai stata da parte dell’IPES, non dico risolta ma nemmeno seriamente affrontata.

In questo delirante quadro in cui si configurerebbe la palese inettitudine dell’ istituto per l’edilizia agevolata nel gestire correttamente la vita all’interno dei suoi condomini, si aggiungono ora anche i casi di chi affitta cantine, garage e quant’altro a loro assegnato, guarda caso, a titolo sociale.



Bolzano, 29 aprile 2013
                                                               

Donato Seppi

UNITALIA


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