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GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Lettera pubblica a Vezzali per la sua “corsa” a coordinatore locale del PDL

 


Caro Maurizio, certamente prima amico e poi collega, io e Te abbiamo, in diverse occasioni istituzionali, combattuto la stessa battaglia e non ho dubbi che continueremo a farlo; certamente con atteggiamenti diversi, ognuno con il proprio carattere e il proprio modo di porsi e, proprio per questo, con risultati a volte davvero soddisfacenti. Anche nella consapevolezza di convincimenti politici e ideali non sempre sovrapponibili - ma mai incompatibili - abbiamo sempre avuto, come comune denominatore, la volontà di difendere le istanze della nostra gente combattendo, anche aspramente, l’arroganza, la prepotenza e la volontà di sopraffazione della SVP. Ecco, io come Te non siamo nati politici e, in qualità di titolari di attività professionali diverse, non abbiamo mai avuto la necessità della poltrona per mantenere noi e le nostre famiglie. Anche in questo vi è un comune denominatore che non va sottovalutato: non dobbiamo, tanto per intenderci, continuare a fare i consiglieri provinciali per mettere assieme il pranzo con la cena. Forse anche in questo ci distinguiamo, e non poco!, dalla maggioranza dei nostri colleghi. E, ambedue, ne siamo certamente orgogliosi perché questa fondamentale condizione ci da la forza dell’onestà intellettuale (e non solo!)! Non ho mai condiviso, e più di una volta Ti ho manifestato le mie umili perplessità, che Tu ti candidassi alla segreteria del PDL locale in questo particolare momento storico. Per due semplici ragioni: non serve spartirsi o giocarsi la pelle dell’orso quando questo non solo è morto ma giace in fase di acuta decomposizione; non è utile porsi sullo stesso piano dei propri avversari che da sempre preferiscono le diatribe personali invece che la ricerca, non solo dell’unità del Loro partito – putrefatto fino che si vuole ma ancora sulla carta esistente – ma anche di tutto il resto del centro destra. Porsi sul piano di Minniti, oramai consolidato membro aggiunto della SVP, o sul piano di Holzmann, scopertosi democristiano da lustri e assolutamente incapace della minima contraddizione verso gli avversari di sempre, o sul piano dei loro alleati, fra cui tanti bravi ragazzi, purtroppo però incapaci di capire fino in fondo non solo il dramma in cui giace il centro destra locale ma anche la precaria situazione in cui vive la nostra Gente, significa dare, ovviamente senza volerlo!, soddisfazione al Tuo avversario interno. E a Te, che sei davvero su tutt’ altro piano, poco deve contare se riuscirai o meno a vincere il congresso e a portarti a casa la pelle dell’orso putrefatta; quello che conta è che l’onore della sfida si concede, dal mio modesto punto di vista, solo a Coloro che possono essere considerati dei degni avversari. E i Tuoi avversari politicamente degni non lo sono; è per questo che, secondo me, non dovevi accettarla. Perché, per meglio spiegarmi, nel congresso del PDL non è in gioco il modo e il metodo di fare opposizione al governo locale, unica nobile ragione di un congresso dignitoso per un partito della destra italiana in Alto Adige, ma è in discussione, anche se tanti non se ne sono accorti, se continuare la battaglia verso il potentato locale come vorresti Tu o cedere definitivamente le armi, come nei reconditi interessi politici dei Tuoi avversari congressuali. In cambio di cosa sarebbero disposti a tanto? Di un tozzo di pane condito dal disprezzo politico di chi lo porge! Caro Maurizio rispetterò comunque le Tue scelte che so essere perfettamente autonome e in assoluta buona fede perché sai che il nostro rapporto umano e politico, rafforzato da intendimenti ideali, morali ed etici sempre rispettati, rimarrà intatto a prescindere dalla strada che vorrai seguire all’interno o, come mi auguro per gli interessi della nostra Comunità, all’esterno del PDL. Forse però a qualcuno sfugge un concetto fondamentale che abbiamo la colpa di non avere sufficientemente spiegato ai nostri concittadini: con un PDL, comunque marcescente per cause romane, in mano a Te troveremmo ragioni di convergenza nella battaglia politica e si potrà aspirare alla tanto agognata unità propositiva del centro-destra; con un PDL in mano ai Tuoi avversari ogni possibile azione comune sarà improponibile. Non per questioni personali, come amano definirle coloro che non hanno argomenti credibili, ma esclusivamente per ragioni di intendimento sui propositi politici troppo diversi dai nostri. Noi, a differenza dei Tuoi avversari interni, non siamo disponibili ad essere o a divenire servi politici della SVP o di chicchessia e a sottoscrivere, sulla pelle dei nostri elettori, armistizi istituzionali con gli avversari che perseguono, con ogni mezzo, la volontà di calpestare i nostri diritti di Italiani. Comunque, ad un amico si augura sempre il successo in ogni circostanza e a prescindere dalla condivisione dell’obbiettivo. Quindi, siccome ci tieni, forza Vezzali!



Bolzano, 24 febbraio 2012
                                                               

Donato Seppi
Unitalia



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