Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Comunicato stampa: Durnwalder e Berger non sanno accettare la sconfitta sulla legge della toponomastica.

 


Politicamente arroganti e prepotenti come al solito, vorrebbero applicare la legge sulla toponomastica quando la Stessa è destinata alla sentenza di incostituzionalità: importante è che si assumino le responsabilità non solo politiche delle Loro farneticanti dichiarazioni e che i cittadini si rendano conto che il Loro atteggiamento nasconde uno stato di profonda debolezza politica!

La legge provinciale sulla toponomastica, impugnata dal Consiglio dei Ministri innanzi alla Corte Costituzionale in seguito a diversi incontri romani del sottoscritto assieme ai colleghi Urzì e Vezzali con i titolari dei ministeri degli Interni e delle Regioni, rafforzati in questi importanti appuntamenti dalla presentazione di un dettagliato dossier a sfondo puramente legislativo, avrebbe dovuto indurre i responsabili della SVP, Durnwalder e Berger in primis, ad ammettere la sconfitta o, almeno, a prendere atto che in attesa delle decisioni della Corte l’applicazione della legge dovrebbe essere sospesa. Non solo per rispetto verso la Stessa Corte ma anche e soprattutto per doveroso riconoscimento delle funzioni costituzionali dalla Stessa svolte. L’arroganza e la prepotenza politica la fanno invece da padrona anche in questo caso e, nella ostinazione di Coloro che non sono abituati a perdere e a prendere lezioni da chicchessia, il Presidente della Giunta ed il Suo assessore proseguono in dichiarazioni esasperate nei toni e politicamente isteriche nei contenuti: “la legge provinciale è in vigore e quindi noi la applichiamo!”. Strumentalmente dimentichi, i gestori del potere locale che, come da opinione espressa da esimi costituzionalisti, le ragioni dell’impugnazione sono talmente ovvie ed evidenti da decretare già per quasi scontata la accettazione del ricorso e quindi la abrogazione dei più importanti passaggi della legge provinciale sulla toponomastica che è inequivocabilmente lesiva degli interessi morali, etici, storici ed ideali della popolazione italiana così come appare in evidente contrasto con le norme dello Statuto di Autonomia che impongono la bilinguità di ogni toponimo. E’ ovvio quindi che se passi istituzionali fossero stati nel frattempo portati avanti in sede locale per applicarla in qualsiasi fattispecie, le spese di ogni intervento e ogni responsabilità politica ad essi collegabile saranno debitamente addebitate a tutti Coloro che avranno voluto consapevolmente ignorarne le conseguenze



Bolzano, 22 novembre 2012
                                                               

Donato Seppi

UNITALIA


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