Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Minniti politicamente mente sapendo di mentire!

 


E’ davvero raccapricciante quando qualcuno, chiunque esso sia - compreso quindi quello che è stato nominato presidente del Consiglio provinciale solo con i voti della SVP – tenta, in modo politicamente ignobile, di diffamare i membri dell’opposizione, quando il suo compito sarebbe quello di rappresentare Loro, le Loro istanze e, principalmente, gli interessi degli italiani di questa Provincia. Accusare pubblicamente il sottoscritto per non essere stato presente alla riunione del 15 luglio 2011, della Commissione al Regolamento, prevista per le ore 10 del mattino, nella quale sarebbero state prese delle inaccettabili decisioni con l’unanimità dei membri e, ancora peggio, lasciando intendere che la mia assenza sarebbe stata fondamentale per consentire il passaggio di una aberrante norma contro le opposizioni, è quanto di più politicamente ipocrita e falso ci si possa immaginare. Va infatti immediatamente chiarito a scanso di ogni equivoco:

- Il sottoscritto non è membro della commissione al regolamento (allegato 1) nella quale Minniti avrebbe nominato solo componenti della SVP con Pius Leitner per l’opposizione tedesca, dichiarandosi Lui !!! rappresentante dell’opposizione italiana….. Cose dell’altro mondo!

- Il sottoscritto, come si documenta dall’allegato quadro che descrive gli impegni della giornata del 15 luglio (allegato 2), proprio perché non membro della Commissione al Regolamento, era presente ad una riunione dell’ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, di cui fa parte a tutti gli effetti, quale membro questore, convocata per le ore 09.00 della stessa giornata. La riunione della commissione regionale, svoltasi praticamente in contemporanea, si è protratta ben oltre le ore 10 (orario di convocazione della commissione al regolamento) come si può desumere dai verbali e quindi, ovviamente, arrivai in ritardo alla Commissione al regolamento dove, per altro, sono solo invitato come capogruppo ed osservatore non avendo alcun diritto di voto in quanto, come detto, non sono membro. Se quindi in quella sede è passata all’unanimità una deliberazione contraria alle azioni delle opposizioni non sarebbe accaduto nulla di diverso se fossi stato presente, in quanto senza diritto di voto. Se invece Minniti avesse svolto in quella occasione il suo compito di rappresentare le minoranze e non si fosse dimostrato, per l’ ennesima volta, il servo politico della SVP, allora si che il documento oggetto della discussione non sarebbe passato all’unanimità e la questione avrebbe preso un'altra piega.

- Quello che risulta estremamente grave è costituito dal fatto che della verità dei fatti sopra descritta Minniti ne è perfettamente a conoscenza e quindi il presidente del consiglio, denunciando la mia presenza solo per l’ultima parte della riunione della commissione al regolamento, che per altro lo è comunque stata, come sopra indicato, solo nel ruolo di puro osservatore, in quanto non membro, e, ancora peggio, incolpando il sottoscritto di non avere fatto nulla per evitare l’unanimità delle deliberazioni, preso atto che non ho diritto di voto e quindi sono risultato assolutamente impotente dinnanzi ad una simile deliberazione, ha oltrepassato il limite del suo ruolo applicando, in una incredibile difesa ai suoi atteggiamenti di servilismo politico nei confronti della SVP e della vice presidente, la più aberrante delle metodologie politiche che è quella di diffamare l’avversario, perché oramai di avversario si tratta, sapendo di farlo in piena e deliberata coscienza.

- Le ragioni del suo atteggiamento? Il disperato tentativo di difendersi dalle accuse, oramai conclamate, di essere l’uomo in più della SVP, di prestarsi ai giochi politici della Stella Alpina, di essere al servizio totale e indiscusso della vice presidente. Specialmente in questa fase in cui il Consiglio si appresta a discutere leggi importanti e di forte impatto emozionale come la toponomastica e la legge elettorale. Impossibili da portare a casa senza mozzare le gambe e le braccia all’opposizione più agguerrita che mai e, perfettamente consapevole, di dovere sfuggire dai colpi alle spalle inferti dal fuoco “amico!?!” prima di difendersi dall’ avversario storico.

Rispondo anche al fatto, dichiarato da Minniti, secondo cui sarebbe oggetto di improperi da parte del sottoscritto da quando è divenuto, con i mezzi che tutti conoscono, presidente del Consiglio. Nessuna offesa da parte mia: solo l’elencazione dei misfatti politici messi da Egli in atto e,….relativi commenti. Con il suo abominevole comportamento politico di totale tradimento delle istanze degli elettori si aspettava anche gli applausi?



Bolzano, 21 settembre 2011
                                                               

Donato Seppi
UNITALIA



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