Davvero raccapricciante la volontà politica espressa dalla Giunta comunale di Bressanone nel proporre un referendum con tre quesiti, relativi alla partenza della funivia della Plose, che esprimono il massimo della arroganza politica commisurata alla inaccettabile considerazione riservata dal Sindaco & C. ai cittadini. Che, non essendo un branco di individui incapaci di intendere e di volere, non può essere chiamato ad esprimersi in sede referendaria su tre proposte alternative quando due delle stesse sono già considerate inattuabili dalla Giunta stessa! Per fortuna, dinnanzi ad un tale scempio democratico, sembra averci messo una pezza, questa mattina, la commissione comunale chiamata a valutare la validità dei quesiti e che appare indirizzata, come è ovvio che sia, a considerarli in parte incompatibili.

Ancora più inaccettabili sono le dichiarazioni di membri autorevoli di Giunta che fornirebbero sulla questione una versione dei fatti assolutamente falsa: sono infatti i membri di maggioranza del Consiglio Comunale a non avere al riguardo una opinione condivisa e quindi, nascondersi dietro le opposizioni quando ciò fa comodo per non dichiarare la verità, è un' ulteriore offesa all’intelligenza della popolazione e una violazione colpevole della trasparenza politica.

Unitalia in proposito ribadisce la pretesa della massima democraticità in una questione che riguarda tutti i cittadini di Bressanone. Preso atto che se la funivia si facesse l’unica possibile dislocazione della stazione a valle sarà presso la Stazione ferroviaria, come sembra imporre l’arroganza della politica comunale che appare come non mai asservita ai potentati economici, il quesito referendario deve essere uno solo, chiaro, netto, trasparente e inequivocabile.

Donato Seppi

UNITALIA