Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Comunicato stampa: O si riaprono le case chiuse o la prostituzione regnerà sovrana sulle pubbliche vie anche utilizzando ogni notte un battaglione di Carabinieri per debellarla.

 


Sono anni, almeno quindici, che in Consiglio Provinciale e Regionale mi batto per sollecitare la votazione di documenti istituzionali che invitino il Governo Italiano a rivedere la legge Merlin perché sono fermamente convinto che il mestiere piu vecchio del mondo può essere tolto dalle strade e, specialmente, dai pericoli igienico sanitari, solo riaprendo le case chiuse. Ma i miei appelli sono sempre caduti nel vuoto….ecco le conseguenze.

Blitz anti prostitute nella notte bolzanina: tutte rumene e tutte in regola con il permesso di soggiorno risulterebbero le operatrici del settore; strano, visto che lo stesso viene rilasciato per motivi di lavoro. O avevano un'altra attività alla luce del sole e non esclusivamente quella espletata nell’ombra notturna di via Garibaldi o, evidentemente, a livello di permesso di soggiorno l’attività di prostituta è riconosciuta come professione vera e propria. Nulla in contrario, anche se sarei felice di esserne informato dagli organi preposti. Meglio però definirle, se le cose stessero in questo modo, come operatrici sessuali, più o meno sociali in base alla tariffa applicata e costringerle a pagare le tasse sugli introiti. Avremmo delle entrate che escluderebbero l’aumento dell’IVA per i prossimi cento anni!

Pure capendo che un modo per allontanare la attività della prostituzione dalle strade cittadine va pure escogitata, visto che la prostituzione non è un reato, mi appare molto debole la scelta di “occupare” le forze dell’ ordine per fermare i clienti, chiedendo loro documenti e quant’altro, mentre starebbero, così si dice, contrattando il prezzo della prestazione e/o la prestazione stessa, accostati al marciapiede con la loro autovettura. Perché anche questo non costituisce assolutamente reato.
Evidentemente qualcuno a livello locale come a livello nazionale è talmente fossilizzato dalla mentalità catto-comunista, sempre più modaiola, da renderlo favorevole al gay preade e contrario alla riapertura delle case di tolleranza e accetta, contemporaneamente, e senza alcuna remora, manifesti omosessuali affissi nelle pubbliche vie in cui due maschi o due femmine si scambiano affettuosità contro natura. Sono infatti consapevole che ogni mio appello cadrà inesorabilmente nel vuoto perché la tolleranza è oramai tutta rivolta all’orgoglio omosessuale e non ne rimane altra per condizioni ben più facilmente e naturalmente interpretabili!





Bolzano, 20 settembre 2013
                                                               

Donato Seppi
UNITALIA





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