Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Comunicato stampa: Spendere oltre 60 milioni per le nuove carceri costituisce una inaccettabile offesa alla parte più economicamente fragile della nostra società.

 


E’ indubbio che le carceri di Bolzano rappresentino, da decenni, una vera vergogna sociale soprattutto per la qualità della vita delle guardie carcerarie sottoposte ad una esistenza professionale inaccettabile; altrettanto fuori discussione che si debba riqualificare il sistema carcerario atto a consentire, anche ai carcerati, una permanenza detentiva comunque dignitosa. Anche se, dal mio punto di vista, vita dignitosa all’interno delle carceri significa anche sottoporre, finalmente, ad un duro ed onesto lavoro tutti quelli che vi soggiornano!

Ma la dignità e la qualità della vita va prima di tutto garantita ai lavoratori sempre più disoccupati, ai pensionati con entrate economiche da fame; agli studenti senza apparenti sbocchi nel mondo del lavoro; alle giovani coppie senza casa e impossibilitate ad entrarne in possesso anche in futuro: insomma a tutti i componenti della cosiddetta società civile; quella che paga le tasse, che produce ricchezza, che si comporta nei giusti canoni della legalità, dell’etica e della morale.

Ciò premesso, le sempre più scarse risorse economiche a cui attingere dalle pubbliche casse impongono, in questa fase, delle priorità assolute di spesa e, spendere oltre 60 milioni di euro (che alla fine supereranno i 100!) per realizzare un nuovo carcere assurge oggi al ruolo di una decisione politica inaccettabile. Una cifra di questa importanza è sufficiente, secondo i calcoli di costo redatti dalla Provincia, a realizzare circa 350 nuovi alloggi popolari, soddisfare quindi le esigenze di altrettante famiglie di lavoratori e pensionati, consentendo anche di dare dignitoso alloggio alle guardie carcerarie costrette oggi alla assoluta precarietà abitativa. Contemporaneamente a dare lavoro alle imprese di costruzione locale creando, nel mondo dell’edilizia, assolutamente il piu massacrato dalla crisi, un attimo di respiro.

Quando sul piatto della bilancia gravano le esigenze dei carcerati e dall’altra la possibilità di dare risorse alla popolazione onesta e oberata dalla crisi economica, la politica non può conoscere nessuna esitazione perché la scelta diventa, in una società civile, automatica e priva di tentennamento alcuno.









Bolzano, 17 luglio 2013
                                                               

Donato Seppi

UNITALIA


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