E’ ovvio che non si possa sopportare oltre ogni tipo di sopruso etnico senza una reazione ideale e politica atta a ristabilire quel minimo di riconoscimento dei diritti che spettano alla Comunità italiana. Gli italiani di Bressanone, e non solo!, si sono infatti spesi con ogni mezzo lecito per vedere mantenuta, da parte di una amministrazione comunale politicamente codarda e ipocrita, la promessa di intitolare una via alla gloriosa Brigata Alpina Tridentina che per anni ebbe sede nella città vescovile. Migliaia di firme raccolte a favore di questo doveroso riconoscimento e centinaia di sollecitazioni apolitiche e apartitiche giunte da ogni dove non sono servite a smuovere l’ottusità di una classe politica assolutamente irriconoscente nei confronti di generazioni di ragazzi che fecero parte di quella storica Brigata e che desiderano lasciare ai posteri un segno della Loro presenza sul territorio e del Loro servizio militare e civile prestato con profondo amore verso la Patria e anche verso le popolazioni locali da cui migliaia di alpini della Tridentina provenivano. Nulla da fare: qualcuno ha pensato che intitolare una via agli Alpini, in forma generica e senza riferimenti alla Tridentina, possa essere accettata come una decisione salomonica quando altro non è che un ulteriore e vile attentato alla storia, alla cultura e alle tradizioni della nostra Comunità.

Ora, prendendo un'altra volta atto di questa tanto incredibile quanto incresciosa situazione sarà compito di Unitalia rivolgersi alla sede nazionale dell’ ANA e a tutte le sezione d’Italia della Stessa dislocate su tutto il territorio nazionale, per avvisare i nostri iscritti di questa ignobile situazione, pregandoli di un gesto di protesta eclatante: cancellare Bressanone dalle Loro agende turistiche invitando tutti, iscritti all’ANA, parenti e amici a non recarsi più, come turisti, a Bressanone. In modo particolare, e in questo caso le nostre missive partiranno nel mese di settembre, a non essere più presenti al Mercatino di Natale. Contando su un notevole riscontro che fa seguito ad altre iniziative del genere che hanno ottenuto dei risultati eclatanti, in quanto la questione tocca un sentimento troppo caro a tutti gli alpini in congedo, siamo certi che arrecheremo un giusto danno economico e di immagine a tutta la Città che merita di essere governata da persone più avvedute e capaci di intendere che nella vita per prendere bisogna anche dare.

Donato Seppi

UNITALIA