La SVP sta rendendosi finalmente conto che una modifica alla attuale legge elettorale non è possibile se la totalità dei gruppi politici risulta contrario. Questo è il dato di fatto che evidentemente emerge dal proseguo della discussione in commissione legislativa del disegno di legge SVP dove la Unterberger avrebbe preteso un parere legale, commissionato dalla commissione, atto a verificare i fondamenti legislativi della sua stessa proposta. Situazioni al limite del ridicolo preso atto che è nella ovvia responsabilità di ogni proponente, nel caso specifico della SVP, verificare a priori se esistono le premesse legislative su cui poggia ogni tipo di proposta istituzionale e non certo della commissione che ha solo lo scopo di valutarla politicamente! E’ quindi ovvio che il presidente Noggler, per non danneggiare oltre i lavori della commissione e per limitare i danni di immagine al suo stesso partito si è astenuto in fase di voto dando il via libera al no e quindi la richiesta Unterberger è stata respinta a maggioranza. Ci appare chiaro che anche in via Brennero abbiano le idee abbastanza confuse sul proseguo della discussione e comincino finalmente a trarne le dovute conclusioni: si cambiano le regole elettorali solo se ampiamente condivise e, specialmente, non ci si sottopone ai rischi di un ricorso presso la Corte costituzionale già perso in passato e basato sulle stesse ragioni. Ancora di più la SVP non può permettersi una consultazione referendaria e teme la indizione di una chiamata alle urne che porti alla abrogazione della sua legge se la stessa venisse approvata. Referendum che vedrebbe impegnati tutti i partiti, dal nostro alla Union fuer Suedtirol.

Donato Seppi

UNITALIA