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GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Comunicato stampa: Chiudere gli ospedali periferici migliorando la qualità in quelli centrali e distribuire sul territorio un numero maggiore di efficaci strutture per il pronto soccorso dovrebbe costituire l’imperativo fondamentale della sanità provinciale

 


Il provvedimento governativo atto a delegittimare, giustamente, l’esistenza di ospedali con meno di ottanta posti letto e a decidere la chiusura di reparti in cui non esistano numeri di pazienti che ne giustifichino la presenza è fondamentale per il risparmio della spesa pubblica e per la razionalizzazione anche della sanità provinciale. A prescindere dalle difese di ufficio dell’assessorato competente, più attento a mantenere il clientelismo politico che la qualità del servizio che risulta solo possibile se concentrato in pochi nosocomi, resta l’ineludibile fatto che avere, e conseguentemente mantenere, un ospedale a San Candido quando ne esiste uno a Brunico così come uno a Silandro che è a pochi chilometri da Merano, non ha più senso; ammesso che in passato lo avesse avuto. Le giornate di ricovero per ogni paziente, curato per la stessa patologia, risultano ampiamente più numerose nei nosocomi periferici che non in quello centrale di Bolzano. Perché? La risposta è ovvia: bisogna dare l’idea di un numero maggiore di posti letto occupati di ciò che in effetti servirebbe per continuare a giustificare la presenza di una serie infinita di ospedali. Trucchetti francamente malcelati e degni di denuncia pubblica. Ben venga quindi l’obbligo imposto dal Governo di chiudere tutte quelle organizzazioni ospedaliere in chiaro esubero e, con gli abbondanti quattrini dell’autonomia locali, si rafforzino invece i luoghi di pronto soccorso attrezzandoli meglio sia in termini di personale che di attrezzature.



Bolzano, 5 luglio 2012
                                                               

Donato Seppi

UNITALIA


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