Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Comunicato stampa: la criminalità si combatte con mezzi adeguati non con assurdi palliativi da campagna elettorale!

 


C’è la droga spacciata in ogni dove, casi spaventosi di stupro e violenza sulle donne, scippi sempre più numerosi e impavidi, furti con o senza scasso dentro e fuori dagli appartamenti e dai negozi: c’è delinquenza conclamata e sempre più efferata. È un dato di fatto incontrovertibile come fondamentale è l’ esigenza di controbatterla quasi fosse divenuta un cancro sempre più feroce e consistente all’ interno di una società che, a ragione, si sente sempre meno protetta e appare colpita, spaventata e trafitta da questa insostenibile situazione; specialmente quando la tragedia malavitosa colpisce nelle zone cittadine più socialmente deboli ed indifese.

Su questo tutti concordiamo e molti saccenti pongono, come fosse la prima volta e non distanti dall’ idea che la campagna elettorale e’ già cominciata, soluzioni e proposte che, dal nostro punto di vista servono solo a mantenere la situazione tale e quale creando un effimero effetto placebo sulla popolazione: aumento della presenza di forze dell’ ordine, creazione di distaccamenti circoscrizionali della polizia nazionale e municipale, installazione di fotocamere in ogni via, vicolo e piazza, istituzione di colonnine anti stupro per chiamate rapide di soccorso, ronde militarizzate nei quartieri e…via disquisendo. Tutte queste proposte, buttate in pasto all’opinione pubblica servono solo a confondere le idee e a tenere celate le vere ed uniche vie di uscita alla tragica situazione che è sotto gli occhi di tutti. Servono infatti a creare espedienti figurativi che poco impattano sul lato pratico e hanno l’unico scopo di tentare di tranquillizzare, ritengo solo temporaneamente, i cittadini che chiedono interventi reali e non palliativi che non avranno nessuna efficacia sul lato pratico.

Perché? Le ragioni sono semplici: poco conta individuare i responsabili dei reati quando la polizia e i carabinieri lo fanno decine di volte, in un qualsiasi giorno dell’ anno, se poi non esistono leggi che permettano di applicare severe e certe punizioni ai criminali. Non servono telecamere per individuare chi spaccia se poi, arrestato, non gli vengono inflitti almeno 10 anni di galera invece di porlo in libertà già il giorno dopo; non serve arrestare chi scippa le vecchiette se non lo si fa marcire nelle patrie prigioni per almeno 5 anni nutrendolo con pane ed acqua; non occorre sapere chi stupra se, invece che chiuderlo in gattabuia e buttare via le chiavi, dopo 3 mesi di prigione torna libero e ripercorre lo stesso ignobile cammino. È il sistema legislativo che è fatiscente nelle sue stesse radici anche in questo tragico caso: troppo garantismo, troppa impunita’, troppa sopportazione. In un tale sistema chi vuole commettere crimini li compie per una semplice ragione: il rischio vale la candela e questo ragionamento lo fa ogni criminale, ogni giorno, in ogni zona e comune della nostra Italia.

Il problema quindi si risolve solo con un inasprimento delle pene, con la certezza che i debiti con la giustizia vengano pagati anche con gli interessi, con l’ applicazione di detenzioni che prevedano lavori forzati e castrazioni chimiche per chi stupra le donne e sevizia bambini. Questo e’ l’unico rimedio, il più giusto ed il meno oneroso; il resto e’ pura e semplice ipocrisia applicata a forme di strumentalizzazione anche e soprattutto politica dalla quale il cittadino deve prendere le distanze in modo definitivo!





Bolzano, 4 aprile 2013
                                                               

Donato Seppi

UNITALIA


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