Comunicati stampa

 


GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE UNITALIA

 


Comunicato stampa: I membri della Giunta e della maggioranza comunale usano in modo spudorato l’ipocrisia politica nei confronti della presenza di sale gioco sul territorio.

 


Procede senza apparenti intoppi la strumentale presa di posizione, oramai ribadita in ogni salsa, dell’assessore Randi contro le sale gioco instauratesi in città in una consistenza inaccettabile. Quello che stordisce il cittadino è la trama politica messa in mostra dalla Giunta Comunale bolzanina che si dichiara, con voci tanto politicamente ipocrite quanto stonate nel contesto amministrativo, contraria al gioco, schierata nella direzione di combatterlo e, contemporaneamente, affitta una pubblica proprietà nel centro storico alla più grande organizzazione internazionale dell’azzardo

E la situazione creatasi in via Perathoner non è l’unica e tragica contraddizione in cui “cade” la Giunta comunale; ad essa se ne aggiungono delle altre in cui la responsabilità municipale è chiamata in causa in maniera diretta. Prima fra tutte le licenze evidentemente concesse alle sale gioco anche per la somministrazione di cibi e bevande preso atto che in tutte le sale è possibile servirsi di un bar interno. Ma ciò sarebbe ancora nulla se le licenze, che non possono non essere state concesse preso atto che il servizio bar esiste dalla inaugurazione delle sale gioco (in caso di consumazioni vengono infatti emessi regolari scontrini), non fossero fondate su basi che appaiono assolutamente illegittime. Infatti, in tante sale munite di bar, esistono barriere architettoniche fra il locale ed i servizi; non sempre esistono (anzi quasi mai!) i servizi separati fra uomini e donne; solo in qualche sporadico caso è inserito un bagno per i portatori di handicap. Chi ha fornito tali licenze se non esisterebbero i presupposti normativi per i locali? E se le licenze non esistessero è possibile che il Comune, per anni interi, non abbia mai fatto dei controlli che vengono invece eseguiti con tempestività assoluta nel caso di qualsiasi altra apertura di un pubblico locale?

E’ chiaro quindi che le argomentazioni della Giunta Comunale e di uno qualsiasi dei Suoi assessori suonano politicamente ipocrite: da una parte incassano affitti su pubbliche proprietà; concederebbero licenze di bar senza che esistano i requisiti previsti dalla legge o, in alternativa, non ordinerebbero nessun tipo di controllo e, dall’altra, piangono come coccodrilli su una cittadinanza sempre più impoverita dal gioco d’azzardo.

Voluto, sponsorizzato e amministrato da un Governo nazionale di cui Loro sono parte integrante: non ci risulta che il PD abbia mai fatto nulla, a livello parlamentare, per rimettere fuori legge o, almeno, per limitare il gioco d’azzardo. E lo stesso vale anche per il PDL i cui consiglieri comunali, animati da intenzioni proibizioniste, non sono mai stati in grado di richiedere ai Loro parlamentari di riferimento di produrre uno straccio di proposta avente lo stesso scopo. E allora, che almeno la smettano con una manfrina degna dei massimi livelli dell’ipocrisia politica.


Risposta


Da quanto sopra si desume - sulla base degli allegati -che in Provincia di Bolzano la Provincia ha rilasciato n.54 licenze per sale giochi di cui 22 sale dedicate. Un numero spaventoso se suddiviso per il numero di residenti: 1 ogni 8.500 residenti, minorenni compresi! A cui si aggiungono tutte le slot machine presenti in migliaia di bar, con licenza comunale, presenti sul territorio Provinciale.

Altra condizione davvero sconvolgente è l? esistenza di diverse sale giochi che al loro interno svolgono anche servizio di somministrazione di cibi e vivande, n.22; che, come risulta, vi sono un paio di iscritti al REC ?preposti? in diversi esercizi. Pratica questa, quella di avere un unico preposto per più locali che, anche se non illegittima, la dice lunga sulla qualità del servizio e sulla facilità con cui sono state elargite le licenze.

Ancora più degna di nota è la risposta fornita dalla Provincia alla nostra interrogazione al punto 4. e al punto 5. dove si enuncia che la stessa è in possesso solo dei dati catastali dei locali (addirittura forniti dai richiedenti e quindi senza verifiche d?ufficio!), in quanto se è vero che la licenza di somministrazione di cibi e bevande all?interno delle sale gioco è rilasciata dalla Provincia, è altrettanto vero che le verifiche igienico sanitarie, la non presenza di barriere architettoniche per raggiungere i servizi, l? esistenza di servizi divisi fra maschi e femmine e almeno un servizio che garantisce l?accesso anche ai portatori di handicap, è compito del Comune competente. Il quale trasmette alla Provincia, per ogni singolo caso, il benestare al rilascio della licenza assumendosi la responsabilità di quanto indicato.

Su questo punto sarà nostro compito richiedere ai Comuni competenti, in cui esistono sale giochi con servizio bar, mediante una precisa interrogazione istituzionale presentata dai nostri Consiglieri Comunali, copia delle pratiche sulla base delle quali è stato concesso il benestare comunale al rilascio della licenza provinciale, nome e cognome del tecnico che la ha redatta, base sulla quale ha dedotto la possibilità al rilascio.

Riteniamo infatti, da nostri sopralluoghi, che diverse sale gioco con servizio bar non siano assolutamente in regola.

Alla risposta punto 6 e 7 sugli orari di apertura prendiamo atto che la Giunta Provinciale non avrebbe mai rilasciato autorizzazioni per l?apertura al pubblico continuata nell?arco delle 24 ore. Peccato che in zona industriale la sala giochi gestita dalla Admiral risulterebbe aperta per tutta la notte.

O la Provincia ci risponde in modo non veritiero e quindi hanno la licenza per l?orario continuato o, altrimenti, si richiede l?immediato rispetto degli orari previsti dalla licenza che non consentono l?apertura notturna. Abbiamo già avvisato in questo senso le autorità competenti.



Bolzano, 4 marzo 2013
                                                               

Donato Seppi

UNITALIA


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